Luigi Leoni, il raffinato alieno del cinema italiano
Il “sabin cortese” si racconta Per lui il talento attoriale è un “ brio interiore ”. E l’arte della recitazione è un esercizio di entusiasmo cosmico, che “ ti fa abbracciare un pianeta con tutti i suoi viventi ”. Non poteva non essere fortemente impregnata di spiritualità la visione dell’a rs scaenica di un aspirante prete come Luigi Leoni , presenza allampanata ed elegante distribuita quasi sempre in formato-cameo in più di trenta film del cinema italiano , dal 1958 all’ 88 . Nella sua filmografia un percorso completo della settima arte di casa nostra nel dopoguerra, dal neorealismo comico alle co-produzioni internazionali, passando per la commedia erotica e di costume : un percorso compiuto quasi come un alieno misterioso e aristocratico , in missione a Cinecittà per conto dell’ Actor’s Studio e dell’accademia Sharoff . Eppure, a quest’alieno sarebbe bastato appena qualche minuto in più per poter dar vita con più frequenza a icone di assoluto interesse,