Post

Maurizio Nichetti: i segreti di "Quo Vadiz?"

Immagine
Maurizio Nichetti Perché ci sono i Gatti di vicolo Miracoli al posto di Marco Vinicio? E perché ci sono le torte in faccia invece delle persecuzioni anti-cristiane? E per quale motivo non c'è più l'incendio di Roma ma le dissertazioni nichettiane sulla possibile natura aliena della donna? Si tratta forse di un Quo Vadis? di un mondo parallelo e alternativo? In un certo senso sì, considerando che  stiamo parlando di Quo Vadiz? , il Sienkiewicz (o, se si vuole, il LeRoy) riveduto e corretto alla maniera di Maurizio Nichetti. Con la collaborazione di Don Lurio e Sydne Rome. Dopo trent'anni, un altro classico da riscoprire almeno quanto quello dello scrittore polacco o del regista statunitense. Maurizio Nichetti,   Quo Vadiz?  è stato definito un varietà kolossal (in questi termini se ne parla anche su Wikipedia). Che significa precisamente?  Il termine Kolossal dipende, probabilmente, dall'ambientazione peplum con una pre-sigla che ammiccava ai clas

De Leonardis: doppiatori, che gente

Immagine
Tutta la cinematografia Disney. Ma anche  Jurassic Park . E  Star Wars . E Schindler’s List .  E tonnellate di altri grandi film e telefilm e cartoni, come  I Griffin . Questo è l’impero dei  De Leonardis , una delle grandi dinastie dell’industria italiana del doppiaggio. L’opera del capostipite Roberto  è stata egregiamente continuata dal figlio,  Roy , e probabilmente sarà proseguita dal figlio di questi. Ho avuto la fortuna di conoscere mr.  Roy  De Leonardis  come studente della scuola di scrittura per il cinema e la televisione della  Luiss . A distanza di alcuni anni da quell’esperienza, mi sono ritagliato la possibilità di rivederlo per quest’intervista nel suo studio in  via della Scrofa  a  Roma . Ho trovato quella stessa persona bonaria, serena, piacevole, entusiasta, giocosa e gioiosa che mi ricordavo.  Dopo essermi lasciato sfuggire l’occasione di farlo partecipare ad un progetto di documentario, non volevo perdere almeno la possibilità di aggiungerlo nella galle

Luigi Leoni, il raffinato alieno del cinema italiano

Immagine
Il “sabin cortese” si racconta Per lui il talento attoriale è un “ brio interiore ”. E l’arte della recitazione è un  esercizio di entusiasmo cosmico,  che “ ti fa abbracciare un pianeta con tutti i suoi viventi ”.  Non poteva non essere fortemente impregnata di spiritualità la visione dell’a rs scaenica  di un aspirante prete come  Luigi Leoni , presenza allampanata ed elegante distribuita quasi sempre in formato-cameo in più di trenta film del  cinema italiano , dal  1958  all’ 88 . Nella sua filmografia un percorso completo della settima arte di casa nostra nel dopoguerra, dal  neorealismo comico  alle co-produzioni internazionali, passando per la  commedia erotica  e di  costume : un percorso compiuto quasi come un  alieno misterioso e aristocratico , in missione a  Cinecittà  per conto dell’ Actor’s Studio  e dell’accademia  Sharoff . Eppure, a quest’alieno sarebbe bastato appena qualche minuto in più per poter dar vita con più frequenza a icone di assoluto interesse,